
Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
ORDNANCE neppure io sono iscritto a quel forum o meglio anni fa mi iscrissi e restai circa un mese o poco più, poi mi cancellai, non so neppure se più esista. Hai fatto comunque bene a mio modesto parere a inviare loro una email.
Ciao

Ci vuole coraggio per fingere di avere paura/ Sun Zu- L'arte della Guerra.


Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Rispondendo a Fadilbar, vorrei far notare che anche io che lavoro in altro settore, dopo aver speso circa diecimila euro di pubblicità su mensili vari di un gruppo editoriale, mi ritrovo protagonista involontario di editoriali incensanti al limite dell'imbarazzante.
Tanto che clienti mi chiamano dicendo che hanno letto proprietà miracoloso del mio prodotto su un giornale o su un altro.
Tanto che clienti mi chiamano dicendo che hanno letto proprietà miracoloso del mio prodotto su un giornale o su un altro.

Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Se i tuoi prodotti sono validi il giornalista fa il suo mestiere e la somma versata lo può incentivare ad una ulteriore benevolenza ma se invece si tratta di ciofeche prende in giro i lettori che pagano per ricevere informazioni e non altro.
In quest'ultimo caso la parola giornalista mi sembra fuori luogo, io opterei per imbonitore.
Come già detto spetta ai nostri piani alti scremare, individuare quello che viene taciuto e cambiare il fornitore di pseudo informazioni con chi ne fornisca di reali.
Saluti.
In quest'ultimo caso la parola giornalista mi sembra fuori luogo, io opterei per imbonitore.
Come già detto spetta ai nostri piani alti scremare, individuare quello che viene taciuto e cambiare il fornitore di pseudo informazioni con chi ne fornisca di reali.
Saluti.
- massimo_vallini
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Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Rispondendo a Penske e a Fadilbar: le generalizzazioni sono tipiche del web, ma non fanno onore alle teste pensanti. Né a chi critica generalizzando né a chi è criticato e sa di fare onestamente e professionalmente il suo mestiere.
Saluti, MV
Saluti, MV
Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Io, cari miei, sono convinto che le persone abbiano un energia limitata che si ricarica durante la notte, il giorno cerco di non sprecarla, perdendo tempo a leggere stupidaggini, ma a volte non ci riesco.
La notte cerco di non sprecarla
facendo altre cose.
Per me solo il tempo di sfogliare un giornale che di 10 cose che dice 9 non mi interessano per niente è energia sprecata.
In rete cerco solo quel che mi interessa, come qui sul forum, se vedo un topic su argomenti che non mi interessano lo salto.
Se comprassi Armi e Tiro leggerei solo i listini che per fortuna mia Vallini ora pubblica sul sito Gratis.
Se mi interessa un revolver nuovo o una nuova semiauto, ho già letto 10 articoli sul web prima che qualsiasi rivista italiana ne pubblichi solo una fotografia.
Penso che la stampa come la intendevamo fino a qualche anno fa vada ripensata.
La notte cerco di non sprecarla

Per me solo il tempo di sfogliare un giornale che di 10 cose che dice 9 non mi interessano per niente è energia sprecata.
In rete cerco solo quel che mi interessa, come qui sul forum, se vedo un topic su argomenti che non mi interessano lo salto.
Se comprassi Armi e Tiro leggerei solo i listini che per fortuna mia Vallini ora pubblica sul sito Gratis.
Se mi interessa un revolver nuovo o una nuova semiauto, ho già letto 10 articoli sul web prima che qualsiasi rivista italiana ne pubblichi solo una fotografia.
Penso che la stampa come la intendevamo fino a qualche anno fa vada ripensata.
Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
come la penso io...dalmare ha scritto:Io, cari miei, sono convinto che le persone abbiano un energia limitata che si ricarica durante la notte, il giorno cerco di non sprecarla, perdendo tempo a leggere stupidaggini, ma a volte non ci riesco.
La notte cerco di non sprecarlafacendo altre cose.
Per me solo il tempo di sfogliare un giornale che di 10 cose che dice 9 non mi interessano per niente è energia sprecata.
In rete cerco solo quel che mi interessa, come qui sul forum, se vedo un topic su argomenti che non mi interessano lo salto.
Se comprassi Armi e Tiro leggerei solo i listini che per fortuna mia Vallini ora pubblica sul sito Gratis.
Se mi interessa un revolver nuovo o una nuova semiauto, ho già letto 10 articoli sul web prima che qualsiasi rivista italiana ne pubblichi solo una fotografia.
Penso che la stampa come la intendevamo fino a qualche anno fa vada ripensata.
- massimo_vallini
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Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Su una rivista come Armi e Tiro ci sono numerosissime altre notizie e informazioni (ma non certo quelle di Vanity fair che è rivista che si è più volte scagliata contro le armi e la caccia: la legge mia moglie). Ma, certo, se interessano solo le armi statunitensi è piuttosto ovvio che da noi arrivino dopo. Sul fatto che il web proponga articoli interessanti o più interessanti dei nostri, avanzo qualche perplessità. Le ricariche, per esempio, le rosate? Mah?!
Comunque, il listino di Armi e Tiro è sempre stato consultabile sul web, fin dal 2000. Se poi mi dite che non leggete per risparmiare 5,30 euro al mese, capisco. Ma il rifiuto a priori o la generalizzazione - perché tanto i giornalisti sono pennivendoli - lo ritengo offensivo e sminuente, perché credo nel "prodotto dell'ingegno collettivo" che è Armi e Tiro. Poi basta, finisco qui...
Saluti, MV
Comunque, il listino di Armi e Tiro è sempre stato consultabile sul web, fin dal 2000. Se poi mi dite che non leggete per risparmiare 5,30 euro al mese, capisco. Ma il rifiuto a priori o la generalizzazione - perché tanto i giornalisti sono pennivendoli - lo ritengo offensivo e sminuente, perché credo nel "prodotto dell'ingegno collettivo" che è Armi e Tiro. Poi basta, finisco qui...
Saluti, MV
Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Non generalizziamo.
Definire "pennivendoli" TUTTI i giornalisti è certamente ingeneroso, così come lo sarebbe dire che tutti i medici sono solo rivenditori delle varie case farmaceutiche, o che tutti i pubblici dipendenti sono lazzaroni, o che tutti gli operai sono somari senza cervello; del resto, non mi sembra sia stato fatto.
Viceversa, sostenere che la "classica" rivista sia sorpassata, nella nostra attuale società, lo ritengo una cosa scontata, un dato di fatto più che un' opinione: in questo settore, anche alle voci "ricarica" piuttosto che "tecnica armiera" si trova di tutto e di più.
Anzi: il GROSSO vantaggio della rete è che puoi interloquire -spesso in diretta e in tempo reale- con il redattore dell' articolo piuttosto che con l' "esternatore" di turno, il tutto senza differenze di "grado" e di "lei non sa chi sono io"; che è poi il motivo per cui i nostri politici continuano a preferire gli operatori tradizionali, snobbando -di fatto- la rete...
Per chi asserisce che la carta stampata abbia più "filtri" e sia quindi più affidabile del web: non concordo, caro ORDNANCE.
Tu stesso ti sei trovato in mano una rivista che spaccia un .458 WM per un .460 WBY, te ne sei accorto solo grazie alla tua capacità di discriminazione, alla tua cultura oplofila; SOLO grazie ad essa puoi distinguere il vero dal falso, sia sul web che sulla carta stampata.
Per chi non è preparato, per chi non incrocia i dati, per il superficiale, sarà impossibile distinguere il vero dal falso, indipendentemente dal supporto; e per poter scegliere, bisogna essere in grado di farlo.
Miei 2 cents.
Definire "pennivendoli" TUTTI i giornalisti è certamente ingeneroso, così come lo sarebbe dire che tutti i medici sono solo rivenditori delle varie case farmaceutiche, o che tutti i pubblici dipendenti sono lazzaroni, o che tutti gli operai sono somari senza cervello; del resto, non mi sembra sia stato fatto.
Viceversa, sostenere che la "classica" rivista sia sorpassata, nella nostra attuale società, lo ritengo una cosa scontata, un dato di fatto più che un' opinione: in questo settore, anche alle voci "ricarica" piuttosto che "tecnica armiera" si trova di tutto e di più.
Anzi: il GROSSO vantaggio della rete è che puoi interloquire -spesso in diretta e in tempo reale- con il redattore dell' articolo piuttosto che con l' "esternatore" di turno, il tutto senza differenze di "grado" e di "lei non sa chi sono io"; che è poi il motivo per cui i nostri politici continuano a preferire gli operatori tradizionali, snobbando -di fatto- la rete...
Per chi asserisce che la carta stampata abbia più "filtri" e sia quindi più affidabile del web: non concordo, caro ORDNANCE.
Tu stesso ti sei trovato in mano una rivista che spaccia un .458 WM per un .460 WBY, te ne sei accorto solo grazie alla tua capacità di discriminazione, alla tua cultura oplofila; SOLO grazie ad essa puoi distinguere il vero dal falso, sia sul web che sulla carta stampata.
Per chi non è preparato, per chi non incrocia i dati, per il superficiale, sarà impossibile distinguere il vero dal falso, indipendentemente dal supporto; e per poter scegliere, bisogna essere in grado di farlo.
Miei 2 cents.
Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Tanto per equilibrare, forse qualcuno ad Armi e Tiro dovrebbe imparare a distinguere le ottiche reflex da quelle olografiche, che si basano su due tecnologie completamente DIVERSE: una sulla riflessione su uno specchio dicroico, che taglia certe frequenze di luce e non altre, e l'altra sull'eccitamento laser di un grid olografico e dell'immagine impressa sul vetro ottico.
Non è bello leggere certi articoli non solo su Armi Magazine, ma su NESSUNA rivista seria di armi.
Non è bello leggere certi articoli non solo su Armi Magazine, ma su NESSUNA rivista seria di armi.
Un cittadino disarmato è solo uno che paga le tasse
- massimo_vallini
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Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Per Rocchetta: mi piacerebbe sapere dove avremmo commesso l'errore che ci imputi. Scusami, sarò vecchio e superato ma non ricordo.
Per gli altri: io sono qui sempre disponibile per eventuali verifiche o chiarimenti. Alla mail rispondiamo (anche se in genere sulla rivista). Che volete saremo vecchi e superati...
Una cosa è certa, chi naviga il web le cose le vede sul serio. Io mi occupo direttamente di fucili a canna liscia e munizioni e posso dire che non ci sono prove migliori, più accurate e serie delle nostre. E non confondiamo fucili fini con altri di bassa-media gamma.
E anche con le carabine non scherziamo per niente. Di corte da noi scrivono Paolo Brocanelli, Alain Della Savia, Domenico Giaquinto. Magari non piaceranno, ma sanno il fatto loro.
Ancora. La lettera che segue e che pubblicheremo su uno dei prossimi Aet è illuminante. Saluti, MV
La ricarica dell’8x57 Is
disponibile sul web
Vi scrivo per aver alcuni chiarimenti in merito alla ricarica dell'8x57 Is, focalizzandomi su polvere Norma 202 e palle di 200 grani (o 196). Nel numero di Armi e Tiro di maggio 2005 si evince che la dose max utilizzabile per la ricarica in oggetto è di 52 grani, 54 con palle da 170 e 55 con palle da 150; valori che si discostano leggermente rispetto a quanto riportato nel vostro sito alla voce "ricarica". Tuttavia i veri dubbi son nati quando ho iniziato a confrontare (non per diffidenza ma per curiosità) altre fonti, che trovo giusto citare. Concordano tra loro suggerendo: 44,7-47,4 (Reloadersnet.com); 44,7-47,4 (Tiropratico.com); 44,7-47,4 (Manuale Norma); addirittura 41-46 (Grurifrasca.net). Come mai per la stessa ricarica valori così diversi?
Alberto Bosa – E-mail
Se ha letto attentamente il mio articolo di ricarica della 8x57 Is o Js, avrà probabilmente notato due dettagli a essa relativi, e cioè anzitutto che le velocità da me citate sono state rilevate in una carabina di tipo custom, cioè fatta su ordinazione, una Sabatti, con canna da 65 cm, ed inoltre il fatto che ho indicato come massime le dosi alle quali lei si riferisce, raccomandando come sempre a eventuali ricaricatori di non usarle per le ragioni ripetutamente citate in tutti i miei studi di ricarica, stanti le inevitabili differenze di comportamento delle velocità e soprattutto delle pressioni al variare di armi e componenti usati dai ricaricatori, rispetto a quelli usati da me. Le dosi citate dal manuale di ricarica della Norma, come tutte quelle riportate dai vari testi di ricarica, vengono sparate in speciali canne manometriche, generalmente con camerature molto strette, e con rigature di diametro strettamente conforme alle norme Cip in Europa o Saami per i testi Usa, che danno pressioni alquanto più elevate rispetto a quelle ottenibili in canne di armi comuni usate da noi tutti.
Lei non specifica il tipo, la marca e le caratteristiche dell'arma in suo possesso, nella quale, ritengo, vorrebbe assemblare le ricariche di questa cartuccia. Nella carabina da me usata per lo studio, le combinazioni citate non hanno mostrato segni di pressioni alte o pericolose, e pertanto esse possono essere considerate sicure nell’arma da me usata, ma ciò non vuol dire che siano tali in armi e con componenti (lotti di propellente, tipo e marca di palla, inneschi, altezze della cartuccia ed altri ancora) differenti, e perciò esse vanno considerate come riferimento e orientative per l'elaborazione di combinazioni da parte dei ricaricatori, ma certo da non usare direttamente come tali, e come io (e altre autorevoli fonti del resto), suggeriamo e raccomandiamo sistematicamente di fare.
Le consiglio pertanto di attenersi alle dosi suggerite dal manuale Norma, iniziando con queste ed eventualmente anche aumentandole in assenza di segni di allarme, fino ad arrivare a quelle da me studiate, escludendo le massime indicate o no come tali.
Le faccio notare inoltre che le combinazioni della Norma sono a loro volta indicative, e per esse valgono le stesse considerazioni fatte da me per quelle da me studiate. Le dosi citate da altri autori (sulle quali del resto mancano indicazioni relative alla componentistica con la quale sono state provate, se mai lo sono state), sono in pratica le stesse suggerite dal manuale della Norma, e credo citate avendole semplicemente da questo copiate. Per quanto riguarda le dosi citate dall'ultima fonte da lei consultata, in mancanza di dati relativi a componenti e attrezzature usate per studiarle, mi sembrano insolitamente riduttive e prudenziali. (A.B.)
Per gli altri: io sono qui sempre disponibile per eventuali verifiche o chiarimenti. Alla mail rispondiamo (anche se in genere sulla rivista). Che volete saremo vecchi e superati...
Una cosa è certa, chi naviga il web le cose le vede sul serio. Io mi occupo direttamente di fucili a canna liscia e munizioni e posso dire che non ci sono prove migliori, più accurate e serie delle nostre. E non confondiamo fucili fini con altri di bassa-media gamma.
E anche con le carabine non scherziamo per niente. Di corte da noi scrivono Paolo Brocanelli, Alain Della Savia, Domenico Giaquinto. Magari non piaceranno, ma sanno il fatto loro.
Ancora. La lettera che segue e che pubblicheremo su uno dei prossimi Aet è illuminante. Saluti, MV
La ricarica dell’8x57 Is
disponibile sul web
Vi scrivo per aver alcuni chiarimenti in merito alla ricarica dell'8x57 Is, focalizzandomi su polvere Norma 202 e palle di 200 grani (o 196). Nel numero di Armi e Tiro di maggio 2005 si evince che la dose max utilizzabile per la ricarica in oggetto è di 52 grani, 54 con palle da 170 e 55 con palle da 150; valori che si discostano leggermente rispetto a quanto riportato nel vostro sito alla voce "ricarica". Tuttavia i veri dubbi son nati quando ho iniziato a confrontare (non per diffidenza ma per curiosità) altre fonti, che trovo giusto citare. Concordano tra loro suggerendo: 44,7-47,4 (Reloadersnet.com); 44,7-47,4 (Tiropratico.com); 44,7-47,4 (Manuale Norma); addirittura 41-46 (Grurifrasca.net). Come mai per la stessa ricarica valori così diversi?
Alberto Bosa – E-mail
Se ha letto attentamente il mio articolo di ricarica della 8x57 Is o Js, avrà probabilmente notato due dettagli a essa relativi, e cioè anzitutto che le velocità da me citate sono state rilevate in una carabina di tipo custom, cioè fatta su ordinazione, una Sabatti, con canna da 65 cm, ed inoltre il fatto che ho indicato come massime le dosi alle quali lei si riferisce, raccomandando come sempre a eventuali ricaricatori di non usarle per le ragioni ripetutamente citate in tutti i miei studi di ricarica, stanti le inevitabili differenze di comportamento delle velocità e soprattutto delle pressioni al variare di armi e componenti usati dai ricaricatori, rispetto a quelli usati da me. Le dosi citate dal manuale di ricarica della Norma, come tutte quelle riportate dai vari testi di ricarica, vengono sparate in speciali canne manometriche, generalmente con camerature molto strette, e con rigature di diametro strettamente conforme alle norme Cip in Europa o Saami per i testi Usa, che danno pressioni alquanto più elevate rispetto a quelle ottenibili in canne di armi comuni usate da noi tutti.
Lei non specifica il tipo, la marca e le caratteristiche dell'arma in suo possesso, nella quale, ritengo, vorrebbe assemblare le ricariche di questa cartuccia. Nella carabina da me usata per lo studio, le combinazioni citate non hanno mostrato segni di pressioni alte o pericolose, e pertanto esse possono essere considerate sicure nell’arma da me usata, ma ciò non vuol dire che siano tali in armi e con componenti (lotti di propellente, tipo e marca di palla, inneschi, altezze della cartuccia ed altri ancora) differenti, e perciò esse vanno considerate come riferimento e orientative per l'elaborazione di combinazioni da parte dei ricaricatori, ma certo da non usare direttamente come tali, e come io (e altre autorevoli fonti del resto), suggeriamo e raccomandiamo sistematicamente di fare.
Le consiglio pertanto di attenersi alle dosi suggerite dal manuale Norma, iniziando con queste ed eventualmente anche aumentandole in assenza di segni di allarme, fino ad arrivare a quelle da me studiate, escludendo le massime indicate o no come tali.
Le faccio notare inoltre che le combinazioni della Norma sono a loro volta indicative, e per esse valgono le stesse considerazioni fatte da me per quelle da me studiate. Le dosi citate da altri autori (sulle quali del resto mancano indicazioni relative alla componentistica con la quale sono state provate, se mai lo sono state), sono in pratica le stesse suggerite dal manuale della Norma, e credo citate avendole semplicemente da questo copiate. Per quanto riguarda le dosi citate dall'ultima fonte da lei consultata, in mancanza di dati relativi a componenti e attrezzature usate per studiarle, mi sembrano insolitamente riduttive e prudenziali. (A.B.)
Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Numero di Agosto 2012, articolo sul Mepro 21, testo di Giulio Orlandini (!).massimo_vallini ha scritto:Per Rocchetta: mi piacerebbe sapere dove avremmo commesso l'errore che ci imputi. Scusami, sarò vecchio e superato ma non ricordo.
Nel titoletto si fa riferimento al Mepro 21 come "un puntatore olografico progettato per l'impiego militare".
E' una asinata. Quando un mio amico italiano me lo ha fatto leggere, questa estate, non ci volevo credere che fosse stato scritto su una rivista seria come A&T, e per di più da uno dei redattori.
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Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Noto l'errore nella definizione (usata una volta nel sommario e un paio d'altre nel testo), ma mi pare che il sistema sia descritto correttamente e la prova pratica conservi tutto il suo valore. Mi pare che un'asinata, ammesso che sia grande come una casa (e tu evidentemente la senti tale...) non mi pare possa inficiare il lavoro svolto abitualmente da una rivista che tu stesso definisci seria. Mi pare che gli errori di altri citati nel titolo, per di più in risposta a quesiti di lettori, siano più gravi. Ma sbaglierò.
Comunque grazie, oggi ne so anch'io di più.
Saluti, MV
Comunque grazie, oggi ne so anch'io di più.

Saluti, MV
Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Sbaglia. Non difenda l'indifendibile, Direttore. Non ci fa una bella figura: una asinata rimane tale sia che sia scritta su Armi Magazine che su Armi e Tiro che su qualsiasi altra rivista.massimo_vallini ha scritto:Noto l'errore nella definizione (usata una volta nel sommario e un paio d'altre nel testo), ma mi pare che il sistema sia descritto correttamente e la prova pratica conservi tutto il suo valore. Mi pare che un'asinata, ammesso che sia grande come una casa (e tu evidentemente la senti tale...) non mi pare possa inficiare il lavoro svolto abitualmente da una rivista che tu stesso definisci seria. Mi pare che gli errori di altri citati nel titolo, per di più in risposta a quesiti di lettori, siano più gravi. Ma sbaglierò.
Comunque grazie, oggi ne so anch'io di più.![]()
Saluti, MV
Ma visto che mi ci tira per i capelli, le mire come il Mepro 21 sono azzerate fino a 300 metri, non per l'impiego in CQB (esattamente come le loro controparti statunitensi...)
Non solo, in seconda pagina Orlandini insiste a chiamare la mira un "puntatore olografico": un po come chiamare "sistema Mauser" il sistema di chiusura di un Enfield: tutte e due sparano, sono fucili ad otturatore girevole scorrevole, ma c'è una bella differenza...
Il mio non vuole essere un attacco alla rivista. Ma ritengo che permettere in un forum ufficiale di una rivista di criticarne un'altra non sia un bell'esercizio di stile. Mia opinione personale eh...
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Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Non ho scritto quello che affermi, se permetti. Mi permetto - sulla base di competenza (generale) mia che non è certo inferiore alla tua - di fare una valutazione: c'è asinata e asinata.Rocchetta ha scritto:Sbaglia. Non difenda l'indifendibile, Direttore. Non ci fa una bella figura: una asinata rimane tale sia che sia scritta su Armi Magazine che su Armi e Tiro che su qualsiasi altra rivista.
Ma visto che mi ci tira per i capelli, le mire come il Mepro 21 sono azzerate fino a 300 metri, non per l'impiego in CQB (esattamente come le loro controparti statunitensi...)
Non solo, in seconda pagina Orlandini insiste a chiamare la mira un "puntatore olografico": un po come chiamare "sistema Mauser" il sistema di chiusura di un Enfield: tutte e due sparano, sono fucili ad otturatore girevole scorrevole, ma c'è una bella differenza...
Il mio non vuole essere un attacco alla rivista. Ma ritengo che permettere in un forum ufficiale di una rivista di criticarne un'altra non sia un bell'esercizio di stile. Mia opinione personale eh...
Qui c'è grande libertà. Anche a te di ergerti a difensore di una rivista di cui un altro forumista ha riportato errori: cosa che nello specifico non mi interessa.
Se la Ml 21 è "azzerabile" (immagino) fino a 300 metri, complimenti, mi auguro che la riflessione sullo specchio dicroico sia precisa. Ciò non toglie che qui c'è il sito ufficiale di Meprolight che definisce la propria ottica:
http://www.meprolight.com/?catid=%7B2D1 ... 751DD4A%7D
Saluti, MV
Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Già che ci siamo (in tema di critiche costruttive eh!) sarebbe auspicabile che quando si pubblicano foto di rosate di tiro su cartoni anonimi e senza riferimento alcuno venisse affiancata la solita moneta, un decimetro o...un gatto siamese
, per potere avere un riferimento dimensionale. Anche la distanza è spesso dimenticata...
Poi per quanto riguarda il cartaceo a confronto col web...io sono di parte pur essendo un accanito utilizzatore di internet anche per aggiornamento professionale...
Ritengo che la "sensazione fisica" che passa tra l'avere in mano una rivista (o un libro) col suo bravo odore caratteristico e lo stare di fronte ad uno schermo a cristalli liquidi abbia le stesse proporzioni tra guardare le foto e "fronteggiare" una bella donna in carne, ossa e...profumo!
Oizirbaf

Poi per quanto riguarda il cartaceo a confronto col web...io sono di parte pur essendo un accanito utilizzatore di internet anche per aggiornamento professionale...
Ritengo che la "sensazione fisica" che passa tra l'avere in mano una rivista (o un libro) col suo bravo odore caratteristico e lo stare di fronte ad uno schermo a cristalli liquidi abbia le stesse proporzioni tra guardare le foto e "fronteggiare" una bella donna in carne, ossa e...profumo!

Oizirbaf
Rem tene, verba sequentur.
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Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Grazie Fabrizio, ma mi permetto di contraddirti. Noi scriviamo sempre la distanza di tiro e la misura della rosata, qualche volta mettiamo pure gatti siamesi... Solo Giaquinto a volte usa carta bianca per i bersagli.
Saluti, MV
Saluti, MV
Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Io non mi ergo a difensore di nessuno, Direttore. Se non dello stile. Le cadute di stile non mi piacciono.massimo_vallini ha scritto: Non ho scritto quello che affermi, se permetti. Mi permetto - sulla base di competenza (generale) mia che non è certo inferiore alla tua - di fare una valutazione: c'è asinata e asinata.
Qui c'è grande libertà. Anche a te di ergerti a difensore di una rivista di cui un altro forumista ha riportato errori: cosa che nello specifico non mi interessa.
Infatti: The MEPRO 21 reflex sight offers users the ability to acquire targets accurately at any range, in any situation, with both eyes open.Se la Ml 21 è "azzerabile" (immagino) fino a 300 metri, complimenti, mi auguro che la riflessione sullo specchio dicroico sia precisa. Ciò non toglie che qui c'è il sito ufficiale di Meprolight che definisce la propria ottica:
http://www.meprolight.com/?catid=%7B2D1 ... 751DD4A%7D
Saluti, MV
E poi basta leggere il manuale...
Ne devo concludere che la sua competenza E' inferiore alla mia?
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Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
oizirbaf ha scritto:Già che ci siamo (in tema di critiche costruttive eh!) sarebbe auspicabile che quando si pubblicano foto di rosate di tiro su cartoni anonimi e senza riferimento alcuno venisse affiancata la solita moneta, un decimetro o...un gatto siamese, per potere avere un riferimento dimensionale. Anche la distanza è spesso dimenticata...
Poi per quanto riguarda il cartaceo a confronto col web...io sono di parte pur essendo un accanito utilizzatore di internet anche per aggiornamento professionale...
Ritengo che la "sensazione fisica" che passa tra l'avere in mano una rivista (o un libro) col suo bravo odore caratteristico e lo stare di fronte ad uno schermo a cristalli liquidi abbia le stesse proporzioni tra guardare le foto e "fronteggiare" una bella donna in carne, ossa e...profumo!![]()
Oizirbaf
Le rosate andrebbero certificate dal direttore di tiro, per esempio. Qui lo facciamo...
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Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
Io leggo soltanto che il dot misura 4.3 MOA OR 5.5 MOA. E poi: This was the first reflex sight in the world designed for close quarter combat. Non so tu cosa preferisci leggere, io non ho il manuale.
La maggior parte dei nostri collaboratori sono anche direttori di tiro e magari sparano anche nei Tsn ai quali sono iscritti. Non so tu. Le cadute di stile le valuterà, semmai, qualcuno più obiettivo di te: quanto ho scritto in precedenza resta lì da vedere. Semmai cerca tu di non perdere il controllo: è poco svizzero...
Saluti, MV
La maggior parte dei nostri collaboratori sono anche direttori di tiro e magari sparano anche nei Tsn ai quali sono iscritti. Non so tu. Le cadute di stile le valuterà, semmai, qualcuno più obiettivo di te: quanto ho scritto in precedenza resta lì da vedere. Semmai cerca tu di non perdere il controllo: è poco svizzero...
Saluti, MV
Re: Armi magazine: le buone abitudini non muoiono!
A me pare che il controllo lo abbia perso lei, Direttore.massimo_vallini ha scritto:Io leggo soltanto che il dot misura 4.3 MOA OR 5.5 MOA. E poi: This was the first reflex sight in the world designed for close quarter combat. Non so tu cosa preferisci leggere, io non ho il manuale.
La maggior parte dei nostri collaboratori sono anche direttori di tiro e magari sparano anche nei Tsn ai quali sono iscritti. Non so tu. Le cadute di stile le valuterà, semmai, qualcuno più obiettivo di te: quanto ho scritto in precedenza resta lì da vedere. Semmai cerca tu di non perdere il controllo: è poco svizzero...
Saluti, MV
E mi pare di aver suggerito una cosa molto, ma molto obbiettiva: di non permettere su un forum ufficiale di una rivista di criticare altre riviste.
Se siete i migliori non ne avete bisogno.
Se non lo siete, è inutile denigrare le altre.
La invito a rifletterci su. Gute Nacht...
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