Si parla espressamente di armi semiautomatiche simili ad armi automatiche militari. Quindi a parte AR e AK anche Glock,Beretta 92,Kriss Vector,CZ Scorpion EVO etc. etc.monteaspro ha scritto:scusate le domande ,generiche ,ma x me erano solo fucili da caccia e speriamo rimangono tra noi ancora. ma questi dittatori european ,intendono similari militari pure questi gioiellini .sono boltaction ,parlano di semiauto.
Comunque per non chi avesse/usasse facebook ecco i punti di contrasto presentati da Firearms United:
-- Questa proposta sarebbe impossibile da attuare, in quanto prevederebbe l'eliminazione e la distruzione di centinaia di migliaia, se non di milioni, di armi presenti in tutta l'Unione Europea. La cosa sarebbe estremamente costosa.
-- La messa al bando delle B7 sarebbe estremamente impopolare, in quanto si tratta delle armi più popolari tra i tiratori più giovani.
-- La messa al bando delle B7 sarebbe problematica per l'industria e l'economia, in quanto farebbe collassare il mercato LEGALE delle armi da fuoco civili e sportive.
-- La messa al bando delle B7 "senza costi", ancorché disattivate, che la Commissione Europea propone, significherebbe confisca senza indennizzo, cosa illegale in Europa e incostituzionale in tutti i Paesi membri, a cui molti possessori potrebbero reagire in maniera inconsulta, creando dunque problemi di ordine pubblico.
-- Far ricadere nella categoria C le armi a salve, le armi disattivate e le repliche significherebbe richiedere a tutti i cittadini europei di ottenere un porto d'armi, ed effettuare denuncia di detenzione, per tutte le armi a salve, armi disattivate, e "repliche" generalmente definite (dunque persino le softair!) con carichi di lavoro ingestibili per gli Stati nazionali ed un'altissima probabilità di disobbedienza da parte dei cittadini contrari o semplicemente non informati.
-- La necessità di imporre "criteri comuni per la marchiatura" delle armi da fuoco civili non esiste: già oggi, se la matricola di un'arma viene cancellata, resta comunque leggibile con gli strumenti a disposizione delle Polizie scientifiche in quanto lo spostamento del metallo causato dall'impatto del punzone usato per la marcatura è molto profondo. Queste misure sono pensate soltanto per rendere obbligatorio il "Microstamping", una misura costosa da implementare per le aziende che porterebbe le industrie più piccole a chiudere per incapacità di attuarla, dunque contraendo il mercato, e quelle che sopravvivono ad aumentare i prezzi all'utente medio.
-- Non esiste alcuna necessità di stringere le maglie al commercio su Internet. In molti paesi Europei è già illegale ordinare in Rete e ricevere armi, munizioni o parti d'arma; laddove è consentito, ci sono dei rigidi sistemi che assicurano che solo una persona titolata possa ricevere la merce, che viaggia con pacchi ad alta sicurezza. Dunque queste restrizioni colpirebbero il mercato di oggetti (accessori tattici, ottiche, caricatori, ecc.), che l'Europa vorrebbe far sparire dal mercato civile. Inoltre si contrarrebbe il mercato delle componenti non essenziali, rendendo più difficile e costosa la manutenzione delle armi legalmente detenute e costituendo un deterrente al possesso.
-- Le necessità di criteri comuni per la disattivazione delle armi e per la produzione di armi a salve vanno accuratamente ponderati. Non si può pensare di chiedere all'industria di produrre armi a salve in scala ridotta o che i civili debbano tagliare in quattro quello che ormai è solo un fermacarte; in più, anche se si volesse vietarle ai comuni cittadini, le armi a salve "Front-Firing" (ovvero quelle che emettono una vampa di bocca) e le "Expansion Weapons" (armi disattivate in maniera molto blanda in modo da essere facilmente riattivabili) hanno un mercato legittimo, si pensi alla produzione di modelli "Custom" o di armi di scena per l'industria cinematografica, che va salvaguardato.
-- La necessità di maggiore comunicazione tra gli Stati membri và ponderata accuratamente. Mettere in rete tutte le banche dati dei paesi membri relative ai possessori d'armi darebbe a chi le gestirà un potere assoluto sui dati personali dei cittadini di tutt'Europa che detengono armi; devono dunque essere valutate misure che proteggano i dati personali dei cittadini, in modo che ad essi si possa accedere solo se si è autorizzati e solo con un giustificato motivo, non per "generici controlli". Inoltre tali banche-dati comuni devono essere protette per evitare che pirati informatici possano facilmente aver accesso alle informazioni relative a tutti i possessori d'armi d'Europa.
-- Infine, cosa più importante: NESSUNO DEI PROVVEDIMENTI presenti nella bozza impedirà il ripetersi di stragi come quelle di Parigi!